Da lunedì a venerdì, presso la scuola di yoga Rhamni, puoi partecipare a lezioni di yoga con i props. Ma… che cosa significa props?
Props, dall’inglese, significa letteralmente “sostegno”, “appoggio”: nell’ambito yogico, con questo termine si indicano i supporti e l’attrezzatura didattica che possono essere utilizzati durante la pratica.
A cosa servono i props?
I props ci consentono di:
– eseguire un asana per noi ancora irraggiungibile nella sua forma completa (ad esempio utilizzando una cintura come “prolungamento” delle nostre braccia);
– sperimentare l’equilibrio quando non riusciamo a mantenerlo (ad esempio appoggiano le mani allo schienale di una sedia o avvicinandosi al muro)
– comprendere meglio, più profondamente e correttamente, come una posizione possa essere eseguita, perseguendo gli allineamenti richiesti e sperimentando le azioni fondamentali per eseguirla. In questo modo i props lasceranno una sorta di “impronta” nel nostro corpo, che il praticante spontaneamente cercherà di riprodurre una volta tolto il supporto.
Quali sono i supporti principali?
I principali props utilizzati nella pratica dello yoga sono i seguenti:
* Sedia
* Mattoncino
* Cintura
* Coperta
* Cuscino (bolster)
* Muro
Uno degli obiettivi principali dell’utilizzo dei props, è quello di praticare yoga nel profondo e pieno rispetto di noi stessi, accettando il nostro limite. Ecco perché, nelle classi di yoga, è fortemente consigliato l’uso dei sostegni: permettono a persone di qualsiasi età e, eventualmente con qualche patologia a livello muscolo-scheletrico, di non rinunciare a mettersi in gioco, nonostante tutto. Dunque, ci offrono la possibilità di praticare ahimsa, termine sanscrito che significa non nuocere a se stessi, agli altri e a tutto l’ambiente circostante.