“Siamo noi coloro che abbiamo atteso di incontrare da tutta la vita”. Alice Walker
INIZIO PROSSIMO CORSO PER LA RIDUZIONE DELLO STRESS 5 OTTOBRE 2023
A CHI SI RIVOLGE UN CORSO DI MINDFULNESS?
Mindfulness è per tutti. Non è una terapia ma può essere terapeutico e può affiancare con un certo successo i percorsi riabilitativi stabiliti dai medici curanti, in particolare si rivolge a coloro che hanno nel tempo incontrato il disagio derivato da stress, ansia, trauma, lutti, patologie anche oncologiche, dolore cronico o forme depressive non in fase acuta. Si definisce infatti come transdiagnostico perché interviene positivamente sullla relazione che abbiamo con lo spiacevole.
Ci aiuta a riconoscere e ad accettare le nostre sensazioni, i nostri stati fisici edemotivi senza giudicarli, ma dando loro e ai pensieri che li hanno generati il giusto peso e valore.
MA COS’E’ LA MINDFULNESS?
Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, lo scienziato e teorico fondatore del protocollo MBSR
(MINDFULNESS BASED STRESS REDUCTION), Mindfulness significa “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”
“Siamo noi coloro che abbiamo atteso di incontrare da tutta la vita”. Alice Walker
INIZIO PROSSIMO CORSO PER LA RIDUZIONE DELLO STRESS 5 OTTOBRE 2023
A CHI SI RIVOLGE UN CORSO DI MINDFULNESS?
Mindfulness è per tutti. Non è una terapia ma può essere terapeutico e può affiancare con un certo successo i percorsi riabilitativi stabiliti dai medici curanti, in particolare si rivolge a coloro che hanno nel tempo incontrato il disagio derivato da stress, ansia, trauma, lutti, patologie anche oncologiche, dolore cronico o forme depressive non in fase acuta. Si definisce infatti come transdiagnostico perché interviene positivamente sullla relazione che abbiamo con lo spiacevole.
Ci aiuta a riconoscere e ad accettare le nostre sensazioni, i nostri stati fisici edemotivi senza giudicarli, ma dando loro e ai pensieri che li hanno generati il giusto peso e valore.
MA COS’E’ LA MINDFULNESS?
Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, lo scienziato e teorico fondatore del protocollo MBSR
(MINDFULNESS BASED STRESS REDUCTION), Mindfulness significa “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”
La pratica di Mindfulness o Medicina Partecipativa nata nella Clinica della Salute in Massachusetts USA nel 1979 ad opera di Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare, ormai non si rivolge più al solo mondo sanitario, ma trova applicazione positiva anche per chi voglia compiere un percorso di crescita personale, per i pazienti in psicoterapia, tra gli studenti delle scuole e tra i detenuti nelle carceri, nello sport e all’interno delle aziende.
“Mindfulness originariamente traduce in inglese la parola sati, termine che in lingua pali… indica uno specifico e ben definito «fattore mentale», una qualità della coscienza che può essere coltivata e sviluppata, assieme ad altri fattori come la concentrazione e la stabilità…” F.Giommi
La parola Mindfulness è molto inflazionata e a volte infastidisce perché depotenziata e diventata molto di moda: tutto è mindful, si mangia mindful, ci si comporta mindful, si pensa mindful, ma Mindfulness
- “…non è una condizione di trance, con indebolimento o alterazione della coscienza
- Non è una condizione mistica, intesa come involontario presentarsi di immagini e visioni di significato «religioso»
- Non è, soprattutto, una tecnica di rilassamento, un metodo il cui scopo sia il raggiungimento di uno stato di «benessere» fisico o mentale, anche se, a volte, questo può esserne un effetto collaterale.
- non coincide neppure con la messa in atto di un insieme di regole, di tecniche definite, le quali sono solo un punto di partenza, per quanto importante, una piattaforma di lancio per esplorare l’essenziale: l’aprirsi all’intera sconosciuta ampiezza dell’essere presenti alla nostra esperienza, ora…” F.Giommi
NEI CORSI DI MINDFULNESS RHAMNI A GALLARATE si impara a coltivare attenzione, presenza mentale, consapevolezza attraverso l’esperienza fatta in prima persona, arrivando così a conoscersi meglio..
Non è una tecnica di attentional control o di training autogeno con la finalità di decentering, cioè di spostare i nostri problemi solo un po’ piu’ in la’.
Non è un corso in cui si impartiscono nozioni, non è una formazione, non dà abilitazioni.
E’ esprienziale. E’ una pratica. Semplice anche se complessa, perché è sufficiente sedersi a portare l’attenzione al respiro per qualche istante e rendersi conto di come la nostra mente sia soggetta ad una attività frenetica.
I CORSI DI MINDFULNESS Rhamni a Gallarate suggeriscono, attraverso gli 8 incontri del protocollo MBSR, un modo nuovo di relazionarsi con le esperienze del momento presente, siano esse piacevoli, spiacevoli o neutre, in modo aperto, recettivo, non giudicante e senza l’urgenza di categorizzarle e incasellarle secondo i propri schemi precostituiti.
Propone un percorso e una pratica che aiuta ad avere una visione di sé più oggettiva, per non perdersi nell’insoddisfazione e nella sofferenza , determinata dal quel divario che si viene a creare tra i nostri ideali e la realtà. Insegna a cogliere la natura transitoria delle esperienze umane. L’individuo che avverte un divario tra la condizione che vive e le sue aspettative, avverte inevitabilmente un senso di frustrazione e a volte di fallimento. Mindfulness è una attitudine all’apertura e alla curiosità, che allontana dalla propensione al giudizio e al pregiudizio e alla valutazione ipercritica che mettiamo in atto riguardo al mondo che ci circonda e a noi stessi.
COSA SI IMPARA ?
Si impara a portare un’ attenzione consapevole, energia e motivazione nei gesti abituali della nostra quotidianità e nelle nostre relazioni, prendendoatto di come spesso ci muoviamo nel mondo agiti dai nostri automatismi.
COSA VIENE RICHIESTO?
- Impegno a lavorare su sé stessi
- Serietà e costanza per perseverare nel processo
BENEFICI DEI CORSI DI MINDFULNESS
Treadway-Lazar nel 2008scriveva: “Si ritiene che gli effetti siano la conseguenza di trasformazioni stabili e durature nell’attività e persino nella struttura del cervello. La comprensione degli effetti chiarirà il motivo per cui la mindfulness possa essere utile in terapia per affrontare ricordi dolorosi o reazioni emotive improvvise, mentre la comprensione degli effetti a lungo termine aiuterà a comprendere il motivo per cui la mindfulness si rivela utile nel trattamento di condizioni croniche quali la depressione e l’ansia generalizzata.”
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2019/12/mindfulness-efficacia/
- Riduzione dei sintomi di stress, ansia e depressione,disagio
- Aumento della capacità di attenzione, concentrazione e memoria
- Miglioramento della messa a fuoco dell’esperienza con un relativo aumento della capacità di osservazione e di discriminazione della realtà
- Riduzione della reattività emotiva
- Conseguente aumento della creatività, della produttività, della salute fisica, dell’autostima
- Aumento della capacità di rilassamento come effetto collaterale alla pratica
- Riduzione della attività ruminativa dei pensieri
DA DOVE VIENE IL NOSTRO DIS-AGIO?
Gran parte della sofferenza umana deriva dalla paura di quello che può capitare o dall’avversione verso qualcosa o qualcuno. Questo disagio, che esiste nel nostro corpo, non è facile da localizzare. La nostra società ha un rapporto faticoso e difficile con il dolore e con lo spiacevole in generale e manifesta avversione, tant’è che basta un mal di testa o un piccolo rialzo della temperatura corporea, per ricorrere subito all’utilizzo di farmaci
Il dolore in particolare, quando diventa cronico e lo si può definire tale quando, superata la fase acuta, permane e perdura oltre i 6 mesi, può essere davvero invalidante.
La letteratura scientifica ci dice che il 61% dei pazienti affetti da dolore cronico, che partecipa a corsi di mindfulness , durante le 8 settimane manifesta un miglioramento che va dal 50% al 70% proprio perché si modifica la relazione con il dolore stesso: ci si identifica di meno e risulta di conseguenza invasivo. Esiste un questionario che permette questo tipo di valutazione e viene sottoposto alla persona prima e dopo il percorso ( Mc-Gill-Melzack Pain Rating Index – J.K. Zinn, 2013). Il miglioramento avviene proprio perché durante le 8 settimane di corso, attraverso la pratica del bodyscan*, le pratiche formali sedute, il lavoro di pratica informale a casa con tracce audio da seguire, le lezioni di movimento consapevole, si determina una conseguente espansione della consapevolezza nella vita quotidiana, che permette di avvicinarsi alle zone dolenti del nostro corpo e della nostra mente con più apertura e disponibilità all’ascolto, invece che con rifiuto, avversione e, a volte, disperazione.
In sostanza ciò che cambia è la modalità con la quale reagiamo alla sofferenza stessa e ci relazioniamo con essa.
*Bodyscan: lenta scansione delle varie parti del corpo ( da eseguire da sdraiati)
IL DISCERNIMENTO
“Anche se possiamo immaginare che un momento prossimo sarà più piacevole di questo – o meno piacevole – non possiamo saperlo davvero. Qualunque cosa porti il futuro, quando arriverà sarà a sua volta un “adesso”. Possiamo rinchiuderci nel passato o pensare che un giorno tutto andrà a posto: può darsi, ma nel frattempo ci siamo persi la vita. Con ciò non vuol dire che non dobbiamo darci da fare per migliorare, cercare di imparare, crescere, mobilitare l’immaginazione e le energie. Ma abbiamo un unico tempo nel quale influenzare il nostro futuro: l’adesso”.J.K.Z
Tutto ciò che accade (la realtà) può diventare oggetto della nostra attenzione e quindi prezioso strumento di conoscenza.
Si intuisce allora quanto importante risulti essere la nostra capacità di discernimento, attitudine che deve deve essere allenata e nutrita quotidianamente. Come?
APRIRSI AL MOMENTO PRESENTE
In un giorno in cui il vento è perfetto, basta solo spiegare le vele e il mondo si riempie di bellezza. Oggi è un giorno come quello. Rumi – poeta sufi
La mente condizionata non è un limite, è proprio una caratteristica, una condizione della mente. Essere aperti al momento presente che si presenta alla nostra attenzione, significa aprirsi ad ogni esperienza. Ciò che ci accade può essere ai nostri occhi come un veleno tossico oppure come una porta che si apre o esserci completamente indifferente. E’ necessario allora imparare a coltivare una certa umiltà nell’ ascolto, perché il grosso problema di questa nostra attività mentale che giudica e categorizza continuamente, alla fine crea identificazione con l’oggetto dei nostri pensieri e giorno dopo giorno diventiamo ciò che pensiamo.
I PENSIERI SONO SOLO PENSIERI, NON SONO FATTI
“Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare il surf”
Lo scorrere ininterrotto di una rapida serie di pensieri sulla superficie della nostra coscienza ostacola naturalmente il raggiungimento della piena consapevolezza. La pratica della mindfulness porta alla consapevolezza consentendo alla persona, non di azzerare il pensiero, ma di esercitare la propria intenzionalità, riorientando l’attenzione verso il focus iniziale. La consapevolezza è lo strumento che permette all’individuo di mantenere l’attenzione sul proprio panorama interno ed esterno. E’ un continuo movimento di andata e ritorno, ci si perde per poi ritrovarsi.
Nello stato di mindfulness l’attenzione e la consapevolezza sono ampliate e potenziate in modo da consentire all’individuo di cogliere l’esperienza in modo autentico, pieno e nel suo divenire.
Un altro aspetto estremamente positivo legato alla pratica di mindfulness è che non essendo spesso le persone consapevoli dei propri contenuti mentali ,accade che diventino vittime passive di strategie cognitive disfunzionali, come la ruminazione e il rimuginio, di dialoghi interni negativi o di pensieri autoinvalidanti, svalutanti. Per ruminazione si intendono i pensieri ripetitivi rivolti verso eventi passati, per cui le persone ricercano spiegazioni e risposte in continuazione e per rimuginio, invece, si intendono i pensieri ripetitivi rivolti verso eventi futuri, prevedendo spesso conseguenze negative.
Bisogna perciò abituarsi a pensare che i pensieri sono solo pensieri, che i pensieri compaiono e possono anche essere lasciati andare, questo è il punto centrale della Mindfulness.I pensieri non sono fatti.
Inoltre ad un certo punto del percorso ci si inizia ad accorgere che i nostri pensieri sono come onde su un oceano profondo, ma agiscono solo in superficie.
Con la pratica della consapevolezza, si finisce per sentirsi più legati al mondo, più naturali nel modo di rapportarci ad esso, perché come esseri umani nasciamo già con la dimensione della consapevolezza, è qualcosa di innato per noi, che va però allenata con continuità.
IL NOSTRO MONDO INTERIORE E LE NOSTRE RISORSE NATURALI
Nonostante sia qualcosa di essenziale, se si continua a vivere in modo distratto e disattento, è come se la consapevolezza si velasse, non permettendoci più di vedere le cose come sono realmente. Purtroppo, i vertiginosi ritmi dei tempi più recenti ci hanno tolto la capacità di essere sempre presenti, portandoci a vivere spesso con disattenzione e disagio e inducendoci a credere che essere multitasking e connessi ventiquattrore ore al giorno ci avrebbe reso felici e potenti. Si nasce, si vive, si muore senza avere più tempo di ascoltare. Forse si pensa molto, ma quando si pensa molto è fatale ascoltare di meno e pensare è uno dei più grandi attaccamenti dell’essere umano.
A volte ci complichiamo la vita e non ce ne accorgiamo nemmeno. Non è certo un errore e nemmeno una colpa, ma in questo modo dimentichiamo e abbandoniamo quelle risorse interiori che potrebbero restituirci un’esistenza meno confusa. La Mindfulness prova ad intervenire proprio in questo delicato ambito cercando di aiutarci a ripristinare quel collegamento con quelle energie naturali del nostro animo, dandoci la possibilità di aprirci ad uno spazio nuovo che non è solo quello del pensare come una soluzione ai problemi esistenziali.
Per far questo propone un percorso che sia eminentemente esperienziale e che abbia al proprio centro la persona, che non obblighi a aderire a un credo particolare né che sia complesso e concettuale. Insomma, un percorso che abbia cura del mondo interiore.
La Mindfulness insegna ad avere cura di tutto quello che si pensa, spinge a rivolgere attenzione e cura vigile e curiosa al mondo interiore partendo dal presupposto che mente e corpo sono una unità indissolubile (a questo proposito si vedano i recenti e importanti studi svolti dal noto neurologo, neuroscienziato, psicologo e saggista portoghese, Antonio Damasio)
LO STRESS
Robert M. Sapolsky con il divertente e istruttivo saggio Perché alle zebre non viene l’ulcera? dedica l’intero lavoro allo stress e alle sue conseguenze sulla nostra salute.
Di fronte allo stress, sostiene l’autore, il nostro organismo attiva le medesime risposte fisiologiche di quello animale, ma senza essere in grado di disattivarle con la stessa rapidità. Contrariamente alla zebra, l’essere umano quando ricorda qualcosa del passato o immagina qualcosa che accadrà nel futuro, compie un viaggio mentale nel tempo, quello che viene chiamato un mind time travel capace di muovere le sue emozioni ,tenendole vive come se cio stiamo pensando stesse realmente accadendo. Tale processo, tra ricordare il passato e pensare al futuro suggerisce che la memoria, la pianificazione e il processo decisionale possono essere profondamente correlati. Quella di connettersi con il proprio passato è una grande possibilità che hanno gli esseri umani ma quando diventa esagerata crea delle tendenze che possono diventare depressive oppure ansiogene e angoscianti se si esagera invece con le anticipazioni sul futuro. La nostra chimica interna, quella farmacia aperta ventiquattrore su ventiquattro che è dentro di noi che saggiamente si esprime e dà voce alle nostre emozioni sotto forma di ormoni e neurotrasmettitori che si riversano nel circolo sanguigno, se zittita e non ascoltata, potrebbe farci ricorrere all’uso/abuso di farmaci come ansiolitici o antidepressivi per ripristinare artificiosamente equilibri perduti
BENESSERE MENTALE E OMS – ORDINE MONDIALE DELLA SANITA’
La pratica di mindfulness, negli Stati Uniti e in Francia, è parte integrante dei servizi riabilitativi di molti reparti ospedalieri. In America è presente in oltre 250 presidi ospedalieri e i suoi protocolli sono insegnati in molte università agli studenti di medicina.
Il successo di tale pratica di meditazione per il benessere e per la riduzione dello stress ha suggerito all’Organizzazione mondiale della sanità di raccomandarla nel suo “Piano d’azione per la salute mentale 2013-2020 dell’OMS con queste parole: “Il benessere mentale è una componente essenziale della definizione di salute data dall’OMS. Una buona salute mentale consente agli individui di realizzarsi, di superare le tensioni della vita di tutti i giorni, di lavorare in maniera produttiva e di contribuire alla vita della comunità. Questo piano d’azione globale riconosce il ruolo essenziale della salute mentale ai fini della realizzazione dell’obiettivo della salute per tutti. Si basa infatti su un approccio che dura tutta la vita, che punta a raggiungere l’uguaglianza attraverso la copertura sanitaria universale e che sottolinea l’importanza della prevenzione. Definisce quattro obiettivi principali:
- ottenere una leadership e una governance più efficaci nell’ambito della salute mentale;
- riuscire ad offrire servizi di salute mentale e servizi sociali completi, integrati e capaci di rispondere ai bisogni della comunità,
- mettere in campo delle strategie di promozione e prevenzione;
- rafforzare i sistemi informativi, raccogliere sempre più evidenze scientifiche ed implementare la ricerca
LA CONSAPEVOLEZZA
“Più siamo consapevoli dell’interconnessione dei nostri pensieri ed emozioni, delle nostre scelte e delle nostre azioni, più possiamo vedere il mondo con mente aperta, più saremo efficaci di fronte a ostacoli, sfide e stress”. Jon Kabat-Zinn
La consapevolezza viene considerata da Shauna Shapiro , riconosciuta esperta internazionale di mindfulness, psicologa e docente della Santa Clara University – Mill Valley California, come qualcosa che imposta la nostra vita, che le dà una giusta direzione con
- intenzione
- attenzione
- attitudine
.È la bussola del nostro cuore, ci ricorda cosa è importante per noi, le nostre aspirazioni. È sapere cosa stiamo facendo e come lo stiamo facendo. Ogni giorno abbiamo circa dai 12000 ai 50000 pensieri, il 95% dei quali si ripete. La nostra mente vaga. Ecco perché va disciplinata. Emo Philips, un attore comico di stand up comedy durante un suo spettacolo ha detto: “Pensavo che il cervello fosse l’organo più meraviglioso del mio corpo. Poi ho capito chi me lo stava dicendo”. L’intenzione e l’attenzione permettono di recepire disagio e sofferenza senza esserne travolti, in modo da poter vivere senza arrecarsi danno e danneggiare gli altri, attraverso la via della liberazione dal disagio e sofferenza. Per raggiungere tale risultato la consapevolezza deve essere praticata in ogni ambito della quotidianità.
Molto interessante il video What You Practice Grows Stronger – Quello che pratichi diventa più forte – condotto proprio da Shauna Shapiro al TEDxWashingtonSquare
E’ sfiancante seguire incessantemente la nostra mente che vaga ovunque come una scimmia che salta da un ramo all’altro. L’attitudine potrebbe aiutarci a stare meglio nel momento presente. Ecco di seguito le 7 attitudini fondamentali elencate da John Kabat-Zinn nel suo interessante libro “Vivere momento per momento”
- Non-giudizio: La consapevolezza è coltivata assumendo la posizione di un testimone imparziale per la propria esperienza così da divenire consapevoli dei giudizi automatici, per poter vedere attraverso i nostri pregiudizi e paure liberandoci dalla loro tirannia.
- Pazienza: la pazienza è una forma di saggezza, utile quando la mente è agitata. Può aiutarci ad accettare questa tendenza errante della mente ricordandoci che non dobbiamo essere coinvolti nei suoi viaggi, che non dobbiamo riempire i nostri momenti con sempre più pensieri e attività frenetiche. Essere pazienti è semplicemente essere completamente aperti ad ogni momento e ad ogni esperienza
- Mente del principiante:la ricchezza dell’esperienza del presente è la ricchezza della vita stessa. Tendiamo a dare per scontato l’ordinario e non riusciamo a cogliere la straordinarietà dell’ordinario. La mente del principiante ci ricorda la semplice verità dell’esistenza: esserci.
- Fiducia: Sviluppare una fiducia di base in noi stessi, in ciò che sentiamo è parte integrante dell’addestramento alla consapevolezza. Questo atteggiamento di fidarsi di sé stessi e della propria saggezza e bontà di base è molto importante in tutti gli aspetti della vita. Più si coltiva questa attitudine, più facilmente sarà facile fidarsi delle altre persone.
- Non sforzo, non cercare risultati: significa semplicemente permettere a ogni cosa che sperimentiamo di momento in momento di essere qui, perché in realtà lo è già. Il modo migliore per raggiungere i propri obiettivi è quello di evitare di cercare i risultati e iniziare a concentrarsi attentamente sul vedere e accettare le cose così come si presentano, momento per momento. Ovunque tu vada, ci sei già.
- Accettazione: significa vedere le cose come sono nel presente. Accettare in primis se stessi, come si è, prima di poter davvero cambiare.
- Lasciar andare: in questo percorso di conoscenza e di crescita mettiamo intenzionalmente da parte la tendenza ad elevare alcuni aspetti della nostra esperienza e a respingerne gli altri. Lasciar andare è un modo di lasciare che le cose siano, un modo di non aggrapparsi ad esse, accettandole per come sono.
Alla luce di questo elenco possiamo dire che Mindfulness ci dà la possibilità di passare da quella che chiamiamo la modalità del “fare”, doing mode (cioè il vivere in modo automatico, sommersi da una valanga di pensieri che proliferano senza esserne veramente presenti), alla modalità dell’ “essere”, being mode, (cioè alla consapevolezza di ciò che accade momento per momento). È una diversa modalità di esperienza, che ci permette di immergerci nel qui e ora, è il training to be present, un percorso per imparare a vivere meglio.
COLTIVARE LA CONSAPEVOLEZZA
“Siamo tutti casse di risonanza dei dolori altrui perché siamo interconnessi. Essendo completi e contemporaneamente componenti di un insieme più vasto, possiamo cambiare il mondo cambiando semplicemente noi stessi. Se mi trasformo in un centro di amore e gentilezza in questo momento, forse, anche se in misura limitata ma non del tutto insignificante, ora il mondo può disporre di questo nucleo di cui era privo qualche istante prima. Questo arreca beneficio a me e agli altri”. Jon Kabat-Zinn
Coltivare la consapevolezza meditativa richiede un modo completamente nuovo di guardare al processo di apprendimento. Coltivare il potere curativo della presenza mentale richiede molto più che seguire meccanicamente una ricetta o un insieme di istruzioni. Occorrono attenzione e apertura,
consapevolezza, compassione e gentilezza E’ un atto di presenza , empatia ed equanimità Non si cerca più di produrre stati particolari come per esempio quello del rilassamento o di cambiare in alcun modo ciò che si sta provando. Si prende nota di ogni pensiero, sensazione, emozione che sorge nel nostro flusso di coscienza. In questo modo viene assunto un atteggiamento di accettazione nei confronti di ogni momento della propria esperienza. L’accettazione è definita come apertura esperienziale alla realtà del momento presente.
L’importanza delle emozioni e di una giusta relazione con ciò che proviamo
Attraverso la Mindfulness possiamo intervenire anche su questo aspetto, in quanto la pratica permette di regolare le nostre emozioni offrendoci la capacità di
- comprendere prima di tutto le nostre sensazioni corporee
- identificare le emozioni e descriverle, comprendendo anche quelle che definiamo negative e che vorremmo solo allontanare ed evitare
- differenziare i pensieri rispetto alle emozioni
La regolazione delle emozioni comporta:
- la capacità di essere pienamente attenti e consapevoli nel presente
- l’esercizio dell’accettazione dell’esperienza e dell’apertura al presente attraverso il non giudizio e la rottura degli schemi.
- divenire consapevoli dei nostri comportamenti
LA RIVOLUZIONE DELLA MINDFULNESS
La Mindfulness si basa su pratiche di consapevolezza antiche che trovano un presupposto fondamentale nel learning by doing, l’imparare facendo. La consapevolezza, infatti, non si realizza da sola, si impara. La convinzione di fondo alla base di questa metodologia è che solo l’attivazione rende ricettivi e l’attivazione è partecipazione. Caratteristiche dell’ ISTRUTTORE DI MINDFULNESS?
«La qualità dell’MBSR come intervento è buona solo nella misura in cui lo è quella dell’istruttore e il suo livello di comprensione di che cosa è richiesto per offrire un programma realmente basato sulla mindfulness […]La mindfulness può essere compresa solo dall’interno […] La pratica di consapevolezza è l’impegno di una vita».J.kABAT-ZINN
Kabat Zinn sostiene in più occasioni che chi conduce gruppi di Mindfulness non possa non avere come supporto una costante pratica di meditazione e autorevoli insegnanti a cui far riferimento
L’Istruttore è un praticante di mindfulness nella propria vita, solo così è in grado di comprendere le problematiche che emergono durante il corso e tra i partecipanti conoscendo e avendo sperimentato l’alto potere trasformativo delle pratiche proposte
“La consapevolezza riguarda l’essere completamente svegli nelle nostre vite. Si tratta di percepire la squisita vividezza di ogni momento. Attraverso di essa abbiamo anche accesso immediato alle nostre potenti risorse interiori per intuizione, trasformazione e guarigione.” J.Kabat-Zinn
LE INDAGINI SCIENTIFICHE E LA MINDFULNESS PER LA RIDUZIONE DELLO STRESS
Econe alcune:
- Una meta analisi di diversi studi ha riportato come la Mindfulness sia in grado di ridurre i livelli di stress in persone in salute (A. Chiesa, A. Serretti, “Mindfulness-Based Stress Reduction for Stress Management in Healthy People: A Review and Meta-Analysis”).
- Brown (2003) ha trovato una diminuzione nei disturbi dell’umore e dello stress a seguito di interventi di mindfulness (Brown KW, Ryan RM, “I vantaggi di essere presenti: Mindfulness e il suo ruolo nel benessere psicologico”. Journal of Personality and Social Psychology)
- Holzel (2009) ha dimostrato che l’abbassamento del livello di stress percepito correla con una riduzione della densità di materia grigia dell’amigdala, area cerebrale che gestisce le emozioni e che si attiva in situazioni di stress.
Una riduzione dell’attivazione dell’amidgala corrisponde infatti a una diminuizione della risposta di stress. (Britta K. Hölzel, James Carmody, Karleyton C. Evans, Elizabeth A. Hoge, Jeffery A. Dusek, Lucas Morgan, Roger K. Pitman and Sara W. Lazar “Stress reduction correlates with structural changes in the amygdala”). - Jacobs (2013) ha osservato una correlazione tra la diminuizione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e l’aumento del livello di presenza mentale, a seguito di un training di Mindfulness di tre mesi somministrato ai partecipanti allo studio (Jacobs, Tonya L. et al., “Self-reported mindfulness and cortisol during a Shamatha meditation retreat”).
Qualche suggerimento bibliografico
Jon Kabat-Zinn, Vivere momento per momento –
Jon Kabat-Zinn, L’arte di imparare da ogni cosa
Jon Kabat-Zinn , Dovunque tu vada ci sei già-
Saki Santorelli, Guarisci te stesso –
Shunryu Suzuki-Roshi, Mente zen, mente di principiante
Chandra Livia Candiani, Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione
Robert M. Pirsig, Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta
CHI CONDUCE I CORSI DI MINDFULNESS :
Laura Dajelli, istruttrice protocolli Mindfulness, diplomata AIM Mindfulness Italia con Fabio Giommi e Antonella Commellato
Allieva di meditazione Vipassana del Prof.Henk Barendregt
DATE E ORARI NUOVO CORSO PER LA RIDUZIONE DELLO STRESS
5 -12 -19 -26 OTTOBRE 2023 dalle 19.30 alle 22/22.30
2 -9 -16 -23. NOVEMBRE 2023 dalle 19.30 alle 22/22.30
Giornata Intensiva: 12 novembre dalle ore 9 alle ore 16
SERATA DI PRESENTAZIONE MINDFULNESS PER LA RIDUZIONE DELLO STRESS A GALLARATE
28 SETTEMBRE 2023 ORE 20.30 obbligatoria la prenotazione al 3478100542